Istituzionali
26 Marzo 2024

Inaugurata la Grotta degli animali di Villa Medicea di Castello

Proprio in coincidenza con l’anniversario dei 450 anni dalla morte di Cosimo I dei Medici, Granduca di Toscana e di Giorgio Vasari, pittore, architetto, disegnatore e letterato, sono terminati i lavori di restauro della Grotta degli animali del Giardino della Villa medicea di Castello, che il duca commissionò al Tribolo a partire dal 1539, che lo stesso Vasari proseguì dopo la sua morte indicandola tra i capolavori in ampi brani delle “Vite”. Il complesso intervento, durato diversi anni, ha visto la collaborazione e l’impegno di numerosi partner istituzionali e il sostegno di mecenati tramite Art Bonus.
Già nelle aperture festive di Pasqua i visitatori e i cittadini potranno ammirare le superfici originali dei marmi delle vasche, dei singoli animali, delle pietre multicolore, consolidate e ripulite dai depositi che ne offuscavano la brillantezza cromatica.

Gli istituti del Ministero della Cultura competenti nel tempo, la Soprintendenza speciale per il polo museale fiorentino e la Direzione regionale musei della Toscana, hanno avviato tra il 2012 e il 2017 con un primo finanziamento ministeriale la prima fase del progetto.
Dal 2018 al 2021 grazie a un contributo POR-FESR erogato dalla Regione Toscana, ente capofila del sito Unesco “Ville e Giardini medicei”, è stato possibile completare l’ultima tranche dell’impianto idraulico sotto la direzione della Soprintendenza ABAP per la città metropolitana di Firenze.
L’importante contributo Art Bonus erogato da Publiacqua spa nel 2022/2023 ha permesso il restauro delle delicate superfici polimateriche della Grotta e la riqualificazione della balaustra e di tutte le superfici intonacate del muro che delimita il Piano degli agrumi.
I giochi d’acqua entreranno in funzione da fine aprile nel fine settimana grazie a una accensione temporizzata che si attiverà quattro volte al giorno, con un sistema idraulico che assicura il recupero dell’acqua riducendo gli sprechi idrici ed energetici e che in futuro potrà essere collegato anche alle altre fontane del giardino.
“Riaprire al pubblico la Grotta degli animali e riattivare i giochi d’acqua - afferma Stefano Casciu, Direttore regionale musei della Toscana - per secoli la maggiore attrattiva di uno dei più importanti capolavori rinascimentali e del Giardino di Castello, definito dal Vasari il più ricco, il più magnifico et il più ornato giardino d’Europa,  tappa imprescindibile del Grand Tour,  è un risultato non scontato frutto della sinergia e dell’impegno di Ministero della Cultura e della Regione Toscana, sostenuto da Publiacqua spa. La collaborazione con i restauratori e i partner scientifici è stata fondamentale - aggiunge Marco Mozzo, direttore del Giardino della Villa di Castello – e continuerà anche in futuro per non disperdere gli sforzi raggiunti assicurando il controllo e la manutenzione dell’impianto idraulico e delle superfici decorate”.  
 “Il completamento del restauro della Grotta degli animali, con il ripristino dei giochi d'acqua, farà rivivere ai visitatori un po' dell'incanto che sicuramente era stato il fine di chi questo meraviglioso giardino aveva progettato, su commissione di Cosimo I dei Medici – sottolinea Eugenio Giani -  Un risultato che è frutto di un lavoro di squadra fra Ministero e Regione e con la collaborazione di numerosi enti e competenze. Un omaggio al padre della Toscana nei 450 anni dalla sua morte e che la Regione, che come è stato ricordato è capofila del sito Unesco “Ville e Giardini medicei", ha fortemente voluto, contribuendo alla conclusione del progetto con un finanziamento del Piano operativo regionale del Fesr. Valorizzare le ville e i giardini medicei significa valorizzare la storia culturale della Toscana e la nostra tradizione artistica, perché queste ville sono state per secoli i luoghi della vita culturale, spirituale e scientifica. Quella di oggi è dunque una tappa di un percorso organico che punta a riqualificare e valorizzare l'intero patrimonio, costruendo un percorso delle meraviglie, una via medicea che ci porterà in viaggio per la Toscana, permettendo di visitare luoghi bellissimi, dove architettura e natura si incontrano e si sovrappongono, e che fanno parte dell’essenza di questa regione”.
“Un intervento importante che restituisce ai cittadini lo spettacolo della Grotta degli animali della Villa medicea di Castello - ha detto la vicesindaca e assessora alla Cultura e turismo del Comune di Firenze -, contribuendo a valorizzare un patrimonio di bellezza, storia e cultura che vogliamo sempre più promuovere e far conoscere. Un ulteriore passo nella direzione di una sempre maggiore sinergia, nell’ottica di un turismo che non si concentri solo sui grandi attrattori e sulle aree più battute, andando ad abbracciare tutto il territorio cittadino e metropolitano, in modo da alleggerire anche la pressione sul nostro centro storico”.

“È per noi un privilegio aver contribuito a questo restauro – dichiara Nicola Perini Presidente di Publiacqua SpA -  che restituisce alle nostre comunità uno dei suoi capolavori più preziosi. Ringrazio quindi il Ministero della Cultura e la Direzione regionale musei della Toscana per l’opportunità offerta di essere oggi qui con loro, e con la regione Toscana, a festeggiare questo importante avvenimento. Un ringraziamento anche a tutti coloro che hanno reso possibile il restauro con la loro professionalità e competenza.”
Il pubblico potrà vedere la grotta dall’esterno già da domani e in occasione delle aperture festive di Pasqua e di lunedì 1° aprile, mentre dall’11 aprile fino al 30 giugno potrà visitarla internamente partecipando alle speciali visite gratuite, accompagnato dal personale del museo. Dal 26 marzo riaprirà anche l’intera area del Parco dove due querce centenarie hanno nel corso dei secoli adattato le loro radici alla conformazione della grotta sottostante e dove si può nuovamente ammirare la fontana dell’Appennino.
La Grotta, detta anche ‘del diluvio’, è un vero e proprio teatro delle acque, allegoria del potere in forma di meraviglia posta a coronamento del Giardino e a conclusione di uno straordinario asse prospettico che partiva dalla fontana di Ercole e Anteo di Bartolomeo Ammannati, che oggi svetta sulla prima terrazza al centro del disegno geometrico delle aiuole. 
Al suo interno, tre vasche monumentali con tre composizioni scenografiche e teatrali, con decine di mammiferi, pesci, crostacei e molluschi, creano l’effetto di un serraglio che sembra animarsi quando le pietre di colori differenti, ispirate al vello originale dell’animale, si bagnano per effetto degli oltre cento zampilli che fuoriescono dal pavimento, dalle volte e dalle bocche di alcuni animali, come ricordava Michel de Montaigne  dopo il suo viaggio del 1580-81 nel "Journal du voyage en Italie” “[…] esiste una bella grotta dove, raffigurati al naturale, si vedono animali d’ogni specie che spruzzano l’acqua di dette fontane chi dal becco, chi dalle ali, chi dagli artigli o dalle orecchie o dal naso”.  Ad aumentare la meraviglia concorrono gli effetti cangianti dati dai mosaici di conchiglie sulla volta. 
Le decorazioni scultoree si richiamano ai tre elementi della terra, dell’aria e dell’acqua. Al centro della vasca frontale campeggia l’unicorno, l’unico animale fantastico che secondo una leggenda avrebbe il potere di risanare le acque grazie al corno magico, simbolo dell’azione benefica della politica di Cosimo. 
In linea con lo spirito neoplatonico del tempo, quando si riteneva che l’uomo potesse rivaleggiare e controllare la natura, i giochi d’acqua non avevano soltanto la funzione di stupire e divertire gli astanti, ma rappresentavano una testimonianza dell’ingegno e delle capacità umane, come scrive ancora Giorgio Vasari nel proemio alle Vite: “[…] l’acqua piove per colature di questi tartari, e colando fa dolcezza nell’udire e bellezza nel vedere”. Al centro della grotta si trova infatti uno specchio acustico da dove i suoni si diffondono con straordinaria nitidezza in tutto lo spazio, fondendosi armoniosamente con il rumore dell'acqua. Un piccolo stratagemma del sistema idraulico probabilmente consentiva anche al duca Cosimo di osservare divertito, da un unico punto che rimane sempre asciutto, i propri ospiti investiti inaspettatamente dai getti d'acqua.