Istituzionali
19 Ottobre 2016

Referendum, obbedienza civile e morosità Riconosciuto il diritto di Publiacqua a richiedere l’intero corrispettivo

Il mancato pagamento della fattura reca un danno non solo all’azienda ma anche alla collettività dei fruitori del servizio.
E’ questa una delle motivazioni che si leggono nella sentenza con cui il Giudice di Pace di Pistoia, chiamato in causa da un utente che si opponeva ad un decreto ingiuntivo notificato per il mancato pagamento di parte della fornitura idrica, ha confermato la correttezza con cui Publiacqua ha agito.
Nel caso in oggetto, l’utente aveva deciso di detrarsi dalle fatture una quota che lo stesso riteneva relativa alla remunerazione del capitale, componente della tariffa abolita dall’esito referendario del 2011, ritenendo che la stessa fosse ancora ricompresa nel costo del servizio idrico.
La scelta dell’utente, che ha aderito alla campagna di “obbedienza civile”, di autoridursi le bollette non teneva conto delle modifiche introdotte in seguiti al referendum dall’Autorità per l’energia elettrica, il gas e il servizio idrico, nel metodo di determinazione delle tariffe, modifiche con le quali tale voce di costo, abrogata dal voto referendario, è stata eliminata.
Il Giudice, accertato quindi che Publiacqua non risulta avere alcun potere di determinare le tariffe idriche, essendo tenuta ad applicare quelle stabilite dall’Autorità di settore, ha stabilito come l’utente non possa autoridursi la somma da pagare al gestore in quanto con il proprio comportamento viene determinato un danno alla collettività. Con tali, ed altre, motivazioni il Giudice ha quindi respinto l’opposizione del cittadino e confermato il decreto ingiuntivo di Publiacqua.