Ancora basse temperature: attenzione ai contatori

Ancora basse temperature e pericolo di ghiaccio. Queste le previsioni metereologiche per i prossimi giorni ed almeno fino ai primi giorni della prossima settimana. Una situazione per affrontare la quale Publiacqua conferma l’impegno H24 delle sue squadre su tutto il territorio.
Rinnoviamo però anche l’appello ai cittadini che non lo avessero ancora fatto a proteggere il contatore e a tenere sotto controllo le tubazioni del proprio impianto interno.

Da sabato 7 a domenica 15 gennaio sono 1.200 i contatori rotti o danneggiati dal ghiaccio. La gran parte di questi sono già stati sostituiti dal nostro personale.
Ai problemi ed agli interventi sui contatori si aggiungono quelli inerenti le tubazioni dell’acquedotto, con rotture determinate dalla variazione termica e casi di tubazioni ghiacciate, e gli impianti di accumulo e potabilizzazione, con apparati e tubazioni che alimentano gli stessi, specialmente per quanto riguarda le zone collinari, particolarmente soggette alle bassissime temperature notturne.
Sempre negli stessi giorni infatti sono 734 le perdite sulla rete dell’acquedotto segnalate al nostro numero verde e su cui il nostro personale è intervenuto o sta intervenendo.

Continua intanto il flusso intenso di chiamate al nostro Numero Verde Guasti (800 314 314) che da sabato 7 a domenica 15 gennaio sono state oltre 12.500.
Un flusso di chiamate che ha toccato il suo picco massimo il 9 gennaio con oltre 2.760 chiamate e che negli ultimi giorni è andato progressivamente calando fino alle 480 ricevute nella giornata di domenica 15 gennaio.

Come detto nei giorni scorsi, l’invito a tutti i cittadini/utenti che hanno già segnalato il loro problema è a non richiamare ulteriormente, lasciando così le linee libere per le nuove segnalazioni, in quanto tutte le chiamate ricevute sono state trasmesse ai tecnici di zona e tutti gli interventi saranno effettuati non appena possibile e con l’ovvia gradualità. Il nostro personale è impegnato h24 nella risoluzione dei problemi con l’ovvia priorità data ai casi più urgenti e gravi.