Data pubblicazione: 06.06.2017
Data aggiornamento: 20.09.2017

impianti e stabilimenti

Mugello

Centrale Idroelettrica (Barberino di Mugello)

Inaugurata nel febbraio del 2006 la Centrale Idroelettrica di Bilancino rientra a pieno titolo tra gli interventi previsti per la valorizzazione del territorio del Mugello, già arricchito dalla presenza del Lago di Bilancino.
La spesa complessiva d'investimento per Publiacqua è stata di 4.500.000 euro. La società ha beneficiato di un contributo europeo di circa 800.000 euro.
La produzione di energia elettrica rinnovabile prevista è di 8.150.000 Kwh all'anno. Ciò significa un risultato energetico-ambientale, ovvero un pregio energetico espresso in Tep (tonnellate equivalenti petrolio/anno) pari a 1956 e un pregio ambientale espresso in tonnellate/anno di CO2 (anidride carbonica) evitata pari a 6112.
La Centrale si inserisce, inoltre, con una funzione ed un valore particolari, in un complesso di infrastrutture fondamentali, quali l'invaso di Bilancino, la centrale primaria di potabilizzazione dell'Anconella, l'autostrada dell'acqua Firenze-Prato-Pistoia, la superstrada idrica Firenze-Chianti, il Depuratore di San Colombano, che connotano come qualitativamente avanzato il nostro sistema idrico metropolitano.
Come già accennato, la centrale idroelettrica, assieme all'invaso di Bilancino, rappresenta però anche una meta turistica e didattica offrendo un affascinante viaggio nel ciclo dell'acqua, che inizia dal lago e termina in una sorta di agorà dalla quale si può ammirare una sapiente fusione tra alta tecnologia (interno della sala turbine e vasca di dissipazione) e arte (totem simbolico in mosaico). La realizzazione del manufatto inoltre è stata particolarmente attenta all'impatto non solo ambientale ma anche paesaggistico. La centrale infatti è quasi totalmente interrata ed il visitatore dell'impianto ha come la sensazione di percorrere un itinerario in una frattura del terreno, fino a scoprire all'interno di una caverna un ambiente altamente tecnologico.

 

Diga di Bilancino (Barberino di Mugello)

I lavori per la costruzione della diga di Bilancino sono iniziati nel 1984 e, dopo varie traversie e rinvii, si sono conclusi nel 1995. L'invaso, la cui strategicità è stata provata dal ruolo svolto nel rendere meno pesanti gli effetti delle siccitose estati 2003, 2007, 2012 e 2017 è stato progettato per rispondere a quattro finalità principali: maggiore disponibilità idrica a favore delle utenze di Firenze e del suo comprensorio; miglioramento delle caratteristiche del fiume Arno (sotto il profilo della tutela ambientale e con conseguente maggior potenzialità di depurazione per gli insediamenti a valle di Firenze); riduzione dei rischi di alluvione; valorizzazione turistica, ricreativa e ambientale del serbatoio e delle sue sponde. Un'ulteriore finalità, poi, sarà realizzata con la costruzione di una centrale idroelettrica, i cui lavori sono iniziati ufficialmente nell'ottobre 2004, e che consentirà la produzione di oltre 8 milioni di kW/h di energia. Lo sbarramento del fiume Sieve con la diga di Bilancino crea un serbatoio artificiale della capacità massima di 84 milioni di mc ed in grado di garantire (grazie ad un rilascio controllato in alveo che va ad immettersi in Arno a monte di Firenze) una portata costante minima di 600 l/s, una portata variabile tale da integrare ad almeno 8 mc/s i deflussi di magra dell'Arno nel periodo estivo, l'attingimento di circa 1 mc/s per le utenze della valle del fiume Sieve. Durante il periodo autunnale-primaverile il serbatoio, è inoltre in grado di trattenere integralmente le piene.

 

Impianto di potabilizzazione di Pontassieve

L'impianto di Pontassieve si colloca in un punto strategico del territorio in quanto può usufruire dell'acqua proveniente dal fiume Sieve (alimentato direttamente dalla riserva strategica dell'invaso di Bilancino) e si trova a monte dei più importanti centri abitati ed industriali del Valdarno (questo è a favore della qualità dell'acqua e della possibilità di alimentare le utenze a valle). Dal 2005 al 2011 è stato sottoposto a lavori di adeguamento e potenziamento (6,5 milioni di euro) che ne hanno raddoppiato la potenzialità produttiva (impianto prima dei lavori 300mc/h, dopo i lavori 600mc/h) ed integrato la filiera di trattamento per migliorare le caratteristiche dell'acqua prodotta. La filiera di trattamento del nuovo impianto prevede le seguenti fasi: sollevamento acqua dal fiume Sieve, prefiltrazione su rotostaccio, preossidazione con ozono e/o biossido di cloro, chiariflocculazione (con decantatori a letto di fango tipo Circulator), ossidazione intermedia con ipoclorito di sodio, filtrazione su sabbia, ossidazione con ozono, filtrazione su carbone attivo granulare (GAC), accumulo con disinfezione finale (con biossido di cloro) e pompaggio nella rete di distribuzione.