Istituzionali
14 Febbraio 2019

Nessun allarmismo. L’acqua della città di Prato è controllata e potabile

Durante la trasmissione del 14 febbraio di Rai Radio 1 Centocittà relativa alla distribuzione dell’acqua del rubinetto nelle mense scolastiche pratesi, un genitore ha affermato che “viene consigliato per l’uso umano un massimo di 15° F (gradi Francesi)”.Tale affermazione non risulta corretta e rischia di creare inutili allarmismi. Come rilevabile anche dal sito del Ministero della Salute, il D. Lgs 31/2001 (che disciplina la qualità delle acque destinate al consumo umano) riporta infatti un valore di parametro consigliato nell’intervallo tra 15-50 °F (gradi francesi, dove un grado rappresenta 10 mg di carbonato di calcio per litro di acqua); il limite inferiore vale per le acque sottoposte a trattamento di addolcimento o di dissalazione. Per quanto attiene il limite superiore citiamo quanto scritto dall’ARPAT (l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente) “Si tenga presente che non esiste un valore limite – quindi obbligatorio (ndr)- per la durezza né per le acque minerali, né le acque potabili, ma un intervallo consigliato per queste ultime compreso fra 15 e 50 °F a dimostrazione che tutte le persone sane e di qualunque età possono bere acque con tali valori di durezza. Una durezza media o elevata (superiore a 30°F) potrà determinare variazione nel gusto dell'acqua, ma non problemi sanitari”. Ricordiamo che la durezza dell’acqua pratese è mediamente intorno ai 44/45 °F.