Istituzionali
16 Luglio 2015

Presentato il Master Plan Publiacqua 2014-2021 per il Chianti. Iniziati i lavori per il depuratore dell'Impruneta

Questa mattina Publiacqua e le amministrazioni comunali del Chianti hanno presentato alla stampa i lavori gli interventi previsti  nel Master Plan 2014-2021 varato dall’azienda per rendere ancora migliore e portare a livelli europei il sistema acquedottistico, fognario e depurativo del Chianti. Interventi che interesseranno i sei comuni dove il servizio è gestito da Publiacqua e che avranno ricadute positive sull’ambiente. Dopo anni di lavoro ed investimenti sul fronte acquedotto, che hanno consentito al Chianti di essere interconnesso al sistema metropolitano ed all’asse strategico Bilancino-Anconella e che proseguiranno con altri interventi per migliorare e consolidare l’esistente ed in particolare ultimare la cosiddetta Superstrada Idrica, il futuro prossimo del lavoro di Publiacqua sull’area riguarda infatti la depurazione e la fognatura. Investimenti e opere ineludibili per rispondere alle richieste dell’Europa e che bene sono simboleggiate dall’inizio lavori per il nuovo depuratore di Impruneta. Investimenti che nel periodo 2014-2021 per quanto riguardano l’acquedotto ammonteranno a circa 7,9 milioni di euro per la depurazione e la fognatura salgono a oltre 28 milioni di euro. A questo vanno aggiunti circa 18 milioni di euro impegnati in manutenzione straordinaria (acquedotto, fognatura, depurazione).
Presenti il padrone di casa Alessio Calamandrei, Sindaco del Comune di Impruneta, Massimiliano Pescini, Sindaco del Comune di San Casciano Val di Pesa e di recente incaricato del Coordinamento e l’organizzazione dei Servizi pubblici, la Mobilità, la Viabilità, i Lavori Pubblici e i Rapporti con gli organi istituzionali della Città Metropolitana, Sindaci, Assessori e rappresentanti dei Comuni di Bagno a Ripoli, Tavarnelle Val di Pesa, Barberino Val D’Elsa e Greve in Chianti, Filippo Vannoni, Presidente di Publiacqua.
La conferenza stampa si è tenuta presso la Sala Consiliare del Comune di Impruneta e, oltre alle personalità già citate, vi hanno preso parte anche tecnici dell’azienda impegnati sul campo per la progettazione e realizzazione degli interventi.



GLI INTERVENTI SULL’ACQUEDOTTO DAL 2003
Publiacqua gestisce il Servizio Idrico Integrato nel Chianti dal 2003 e la prima priorità è stata quella di realizzare una maggiore integrazione dei sistemi acquedottistici ed accrescere l’efficienza produttiva degli impianti esistenti. Un lavoro che ha comportato l’investimento di circa 50 milioni di euro e la realizzazione di un’opera fondamentale come la Superstrada delle acque, fondamentale per l’integrazione (135 l/s) della risorsa locale che rimane insufficiente alle necessità della popolazione.
Tra gli interventi di manutenzione o rinnovo degli impianti esistenti si ricordano la nuova Stazione di rilancio della Capannuccia (fondamentale per il collegamento acquedottistico Sorgane-Capannuccia-Poggio Ugolino) e la posa di circa 8,2 km di tubazione, la nuova stazione di rilancio di Fabbiolle, (Sorgane-Poggio Ugolino- Villa Caprera-Sante Marie), compresa la posa di circa 6,8 km di tubazione adduttrice ed in parallelo di condotta di distribuzione, ed il rinnovo dei sistemi di manovra e pompaggio del serbatoio S. Antonio.

INTERVENTI FUTURI SULL’ACQUEDOTTO
L’obbiettivo è quello di giungere ad un sistema sempre più strutturato ed integrato e che consenta una migliore distribuzione sul territorio. Fondamentali in questo senso il completamento della Superstrada delle acque. In particolare le opere che saranno realizzate nei prossimi anni consentiranno di aumentare la risorsa disponibile per i comuni di Tavarnelle e Barberino val d’Elsa. Il completamento delle connessioni tra i sistemi idrici Impruneta-San Casciano Val di Pesa-Mercatale Val di Pesa renderà disponibili ulteriori 5 l/s per Barberino Val D’Elsa e Tavarnelle Val di Pesa con un incremento del 50% della risorsa per questi comuni. Oltre a tali interventi sono previsti il potenziamento e il rinnovo di serbatoio esistenti e la completa distrettualizzazione della rete acquedottistica (al momento risultano distrettualizzate le reti di San Casciano Val di Pesa, con recupero di circa 10 l/s pari ad un terzo del fabbisogno del capoluogo, e delle località di Sambuca e Panzano).
Tra gli interventi principali quello relativo al nuovo serbatoio “Borghetto” (900mila euro circa), che servirà i Comuni di Barberino Val D’Elsa e Tavarnelle Val di Pesa, al nuovo serbatoio di Panzano, nel Comune di Greve in Chianti, (1,1 milione di euro circa), il sotto attraversamento del fiume Greve e collegamento con i pozzi di Greti (850mila euro circa). Le opere previste lungo la dorsale Strada in Chianti-Greve in Chianti consentiranno un incremento di risorsa spinta verso il capoluogo grevigiano di 10 l/s (+50%).

Publiacqua sta studiando inoltre la sostituzione/ristrutturazione dei 10 km circa di rete idrica tra La Botte e Sambuca (impegno previsto 4,5 milioni di euro). Quest’opera garantirà un incremento di ulteriori 15 l/s (+ 100% della risorsa). E’ allo studio inoltre la realizzazione della tubazione di adduzione Strada in Chianti-Spedaluzzo-Greve in Chianti (circa 2,8 milioni di investimento) per incrementare il trasferimento di acqua dal serbatoio di Villa Caprera alla centrale di Greti.


LA NUOVA FRONTIERA: DEPURAZIONE E FOGNATURA
Un compito ed obbiettivo che Publiacqua si è data per il nuovo ciclo di investimenti anche nell’area Chianti è quello di superare un gap infrastrutturale importante rispetto a quanto dalla Direttiva Quadro 2000/60/CEE e dalla norma nazionale di recepimento (D.Lgs. 152/06), nonché dalla regolamentazione regionale.
Questo obbiettivo verrà raggiunto attraverso molti interventi sul territorio tra i quali i principali prevedono la costruzione di nuovi impianti di depurazione Impruneta, San Casciano (9,2 milioni di euro circa) e Barberino Val D’Elsa (oltre 2 milioni di euro), l’adeguamento di impianti già esistenti (Greve in Chianti e Tavarnelle Val di pesa) e la realizzazione di opere di collettamento.

Un’opera che risulta molto importante dal punto di vista della tutela ambientale e che consentirà di evitare sanzioni europee molto pesanti è poi quella prevista nel Comune di Bagno a Ripoli dove verranno eliminati gli scarichi oggi diretti sul torrente Ema. Circa 8 l/s di reflui che verranno convogliati all’impianto di Ponte a Niccheri, anch’esso oggetto di lavori di adeguamento per circa 300mila euro.

In parallelo alla sostituzione della condotta idrica tra La Botte e Sambuca, è parimenti allo studio la posa di una nuova condotta fognaria che consenta la dismissione del depuratore di Sambuca con il trasferimento dei reflui al depuratore di Bargino.


FOCUS - DEPURATORE DI IMPRUNETA
La costruzione del nuovo Depuratore è iniziata il 9 aprile 2015 e prevede un investimento di 7,6 milioni di euro circa per un impianto di ultima generazione che sorgerà in località via Ponte di Cappello in un’area di 0,35 ettari.
Il depuratore, i cui tempi di costruzione sono stimati in circa due anni (termine lavori previsto per marzo 2017), avrà una potenzialità pari a 8.000 abitanti equivalenti e ad esso verranno collettati per essere depurati i reflui del Capoluogo del Comune di Impruneta e della località Ferrone e Strada in Chianti.
Il ciclo biologico dell’impianto prevede che i liquami subiscano fasi preliminari di trattamento (grigliatura grossolana e fine, dissabbiatore), confluiscano in un comparto biologico (vasche di defosfatazione, vasche di denitrificazione, vasche di ossidazione, vasche di sedimentazione secondaria) e vengano poi disinfettati (ipoclorito di sodio) e inviati all’uscita. I fanghi, invece, vengono trattati per essere poi conferiti a discarica o riutilizzati in agricoltura.
Con la realizzazione del Depuratore di Impruneta si chiude una vicenda iniziata a metà degli anni ’80, quando furono elaborati i primi progetti per convogliare gli scarichi che venivano inviati nei fossi superficiali e nel lago Traballesi.
Il progetto del nuovo depuratore pone la massima attenzione per l’inserimento ambientale dell’opera. Oltre a ciò prevede la costruzione di un’opera che richiederà ridotte spese energetiche, grazie al fatto di essere posto su un’area in pendenza che degrada naturalmente verso l’alveo del fosso delle Acque Cadute, e con emissioni acustiche e di odori limitati al massimo, grazie ad esempio all’adozione di cabine insonorizzanti per le soffianti delle vasca di ossidazione ed all’adozione di processi depurativi che non prevedono rilascio di sostanze volatili.