Istituzionali
24 Gennaio 2020

Presentato il Water Safety Plan

Si chiama Water Safety Plan (Piano sicurezza dell’acqua) il modello introdotto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità che Publiacqua ha deciso di introdurre sulla filiera idrica di Firenze. 

La presentazione del progetto “Valutazione dei rischi correlati alle risorse idriche da destinare al consumo umano nell’ambito dell’implementazione del Piano di Sicurezza dell’Acqua per la filiera idrica di Firenze” è andata in scena questa mattina presso l’Auditorium al Duomo di via de’ Cerretani a Firenze. 
Il progetto è iniziato a Febbraio 2018 e si è concluso a Dicembre 2019 ed è stato realizzato con la partecipazione dell’Istituto Superiore di Sanità, Università di Firenze, Ministero della Salute, ARPAT, ASL, Autorità Idrica Toscana e Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Settentrionale.  

COS’E’ IL PIANO DI SICUREZZA DELL’ACQUA
Il Water Safety Plan o Piano di Sicurezza dell’Acqua (PSA) è il modello, introdotto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, basato sulla valutazione e gestione del rischio associato a ciascuna fase che compone la filiera idrica - dalla captazione fino all’utente - per garantire la protezione delle risorse idriche e la riduzione di potenziali pericoli per la salute nell’acqua destinata al consumo umano. Il modello PSA è stato recepito anche nel Dlgs.31/01 con il Decreto del Ministero della Salute del 14.06.17 (Recepimento della direttiva UE 2015/1787).

Il Piano ridefinisce sostanzialmente l’approccio alla sicurezza e al controllo della qualità dell’acqua destinata al consumo umano, oggi contraddistinto da una sorveglianza su alcune fasi del ciclo di produzione (captazione, trattamenti, distribuzione) e da un monitoraggio a campione sulle acque distribuite. 
Il Piano introduce un approccio innovativo di valutazione e gestione dei possibili rischi presenti nell’intera filiera, introducendo il concetto di analisi dell’intero sistema idrico con lo scopo di anticipare eventuali rischi (approccio preventivo) e con l’obiettivo finale di individuare le azioni di miglioramento per la loro riduzione/eliminazione. 

Il Piano sostituisce quindi un approccio generale (i parametri da analizzare previsti dalla normativa) con un approccio specifico/preventivo e calato sul territorio: l’individuazione dei fattori di rischio all’interno dell’intero sistema idrico e la focalizzazione, non solo in termini di analisi e controlli sulla prevenzione dei rischi di contaminazione delle acque. Il Piano rappresenta un salto in avanti nella sicurezza delle acque destinate al consumo umano e Publiacqua ha deciso di applicarlo (in forma volontaria) sul sistema sicuramente più complesso che gestisce. L’individuazione dei rischi si basa sul contributo di tutti i partecipanti al progetto (team multidisciplinare) e su un sistema integrato di dati e informazioni provenienti da fonti e istituzioni diverse. 

I NUMERI DEL PSA
Il progetto è stato condotto dal team costituito da: Università di Firenze con il coordinamento dell’Istituto Superiore di Sanità e la partecipazione di il Ministero della Salute, ASL, ARPAT, AIT, Bacino distrettuale appennino settentrionale e Regione Toscana. Un gruppo di lavoro multidisciplinare di alto profilo per garantire una massima trasparenza al lavoro e l’apporto scientifico dei soggetti competenti e deputati alla salvaguardia della salute umana.

Abitanti serviti: 380.000 (31% pop. Servita da Publiacqua); 
Volume acqua prodotto: 84 milioni di mc/anno (70 mln mc/anno Anconella; 14 mln mc/anno Mantignano equivalenti al 53% dell’acqua prodotta dall’azienda); 
Volume immesso in rete: 52 milioni di mc/anno; 
Chilometri rete: 905; 
Area bacino imbrifero a monte: 4.500 kmq 
Numero incontri del team di progetto: 12 in 2 anni;
Numero ispezioni su impianti e serbatoi: 18 
Persone coinvolte nello sviluppo del progetto: oltre 50 
Dati analitici elaborati: oltre 150.000 


LE ATTIVITÀ SVOLTE
Il progetto, iniziato nel febbraio 2018, è stato condotto analizzando i dati qualitativi delle acque grezze e delle acque immesse in rete integrato con i risultati delle analisi effettuate da Arpat; a questo si sono aggiunti l’analisi dell’intero processo di trattamento/distribuzione e di quanto emerso nelle numerose ispezioni eseguite dal Team. L’output del Piano è stata una matrice che il gestore dovrà aggiornare periodicamente in cui sono dettagliati i rischi individuati, le misure di controllo presenti e le azioni di miglioramento condivise dal Team.

Al termine dell’attività il Piano ha raggiunto i seguenti obbiettivi: 1) avere un quadro più dettagliato ed esaustivo del sistema e dei rischi presenti nell’intera filiera (captazione, potabilizzazione, accumulo, distribuzione); 2) individuare i punti di maggiore vulnerabilità e definire idonee azioni correttive; 3) indirizzare gli investimenti futuri; 4) facilitare la comunicazione e condivisione di informazioni, dati e conoscenze tra gli enti (team multidisciplinare); 5) incrementare la sicurezza per il consumatore finale.

Il progetto del PSA di Firenze non si conclude ma sarà oggetto di periodico revisione e aggiornamento in un’ottica di continuo miglioramento al fine garantire una sempre maggiore qualità dell’acqua. Nei prossimi anni il lavoro di elaborazione dei PSA sarà esteso a tutto territorio gestito da Publiacqua.


I RISCHI PRESI IN ESAME
In primo luogo l’analisi ha evidenziato che i processi di produzione e distribuzione del sistema idrico del Comune di Firenze sono efficaci per la riduzione dei rischi per la salute umana e che non si riscontrano particolari criticità grazie al sistema di controllo e gestione adottato da Publiacqua.


Per quanto attiene le altre fasi, il sistema ha rilevato una serie di rischi che vanno da eventi estremi naturali (quali terremoti, siccità prolungate), a fenomeni connessi alle attività antropiche (quali inquinamento chimico/batteriologico/microbiologico), da malfunzionamenti del sistema di captazione, potabilizzazione o distribuzione (quali mancanza alimentazione elettrica, blocco degli impianti, atti vandalici) a errori gestionali (quali errato dosaggio disinfettanti, contaminazione durante interventi sulla rete, presenza eccessiva di sottoprodotti della disinfezione). In questa fase sono quindi state esaminate le modalità operative e le procedure adottate per gestire tali rischi, quali le procedure di gestione e trattamento, i piani di conduzione e manutenzione, la gestione degli allarmi e il funzionamento del telecontrollo. 
Una analisi a 360° che ha permesso di evidenziare, confermando la qualità dell’acqua erogata, alcune azioni di miglioramento, di cui alcune son già in corso, che riguardano,tra gli altri, l’implementazione di nuove procedure e lo sviluppo dei Piani di manutenzione, l’aggiornamento della mappatura dei materiali, l’Implementazione strumentazione di processo online (early-warning), l’aggiornamento procedure di messa in esercizio e collaudo idraulico nuove condotte e l’Analisi di fattibilità di sistemi alternativi per l’approvvigionamento idrico del comune di Firenze.